Il Piano di Gestione e Assestamento Forestale (PGAF) rappresenta la base conoscitiva da cui effettuare il calcolo dei crediti di carbonio generati dal Gestione Forestale (Forest Management) indicata e prescritta nel PGAF stesso o, in futuro, da impianti a biomassa che sostituiscano fonti energetiche derivate da petrolio, per poi poterli collocare nel mercato volontario.
Le foreste hanno un ruolo importante nel ciclo globale del carbonio e una stima precisa del carbonio in esse contenuto e scambiato con l’atmosfera è essenziale per poter valutare il contributo delle foreste al bilancio planetario.
La quantificazione del carbonio in foresta viene fatta tenendo conto dei cinque raggruppamenti indicati dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici a cui l’Italia ha aderito: biomassa epigea, biomassa ipogea, legno morto, lettiera e carbonio organico nel suolo.
La capacità delle foreste di fissare la CO2 atmosferica è fondamentale sia ai fini della conoscenza e della gestione degli ecosistemi, sia per gli aspetti economici che da essi derivano (mercato dei crediti di carbonio). La fissazione del carbonio degli ecosistemi forestali è collegata con le attività addizionali indicate dall’articolo 3.4 del Protocollo di Kyoto che prevedono quale strumento attuativo la gestione forestale (Forest Management).
Nel caso del PGAF, realizzato nell’ambito dell’azienda Zervò, i crediti di CO2 equivalenti ad ettaro (CO2 eq ha-1) generabili dalle attività di Forest Management sono stati quantificati con il modello CO2FIX v. 3.1.
Questo modello rappresenta una fra le più moderne applicazioni per lo studio dei flussi di carbonio fra ecosistemi forestali ed atmosfera, e consente di quantificare dinamicamente il sequestro potenziale di carbonio in un periodo di riferimento.
Il modello CO2FIX si è dimostrato uno strumento valido per la stima del carbonio fissato in un popolamento forestale e dei relativi crediti generabili dalle attività di Forest Management. Tale modello è stato utilizzato con successo nella Regione Calabria dal Dr. For. Francesco Scarfò (incaricato della redazione del PGAF e del relativo calcolo dei crediti di carbonio) e indicato come criterio di calcolo dall’Istituto Nazionale di Economia Agraria (INEA).
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