Con molto stupore ho letto alcuni articoli riguardanti la gestione forestale del Comune di Serra San Bruno (VV) pubblicati di recente. In particolare mi ha colpito un articolo in cui si accusa l’Università Mediterranea di Reggio Calabria di aver causato il taglio di esemplari di abete bianco di dimensioni tali da poter essere classificati come monumentali sulla base delle indicazioni riportate nel Piano di Gestione del Patrimonio Forestale del Comune di Serra San Bruno (VV) 2010-2014.
L’articolo a mio avviso è un importante segnale di ignoranza (intesa come
il puro senso dell’ignorare) in campo forestale da parte degli amministratori e
dei tecnici incaricati negli interventi oggetto della discussione. Questo non
presuppone che io sia il più erudito in questo campo ne tantomeno il più
professionale, però, essendo il progettista ritengo di poter esporre i
contenuti e gli obiettivi del Piano Di Gestione e Assestamento Forestale (PGAF) del Comune di
Serra San Bruno (oggi i PGAF sonodisciplinati dalla Legge Regionale n. 45 10/12/2012).
Prima di tutto ritengo opportuno riportare quello che il documento stesso
recita. In questo modo spero si possa fare chiarezza. Come prima cosa riporto
una parte della Premessa:
…l’elaborazione
di un Piano
di gestione forestale rappresenta un passo importante ma
non è sufficiente. Dopo l’approvazione del Piano dovrà seguire l’istituzione,
da parte del Comune, di un Ufficio Forestale, composto da due laureati in
scienze forestali che provvedano alla corretta applicazione del Piano, ad
apportare le eventuali modifiche e adattamenti che si renderanno necessari nell’arco di 20 anni
e a sorvegliare il lavoro delle ditte boschive e comunque di tutte le attività
che si svolgono nel bosco.
Inoltre, in sede
applicativa dovrà essere
cura di questo
Ufficio salvaguardare la monumentalità di alcuni tratti della Foresta,
in particolare nel Bosco di Archiforo, così come indicato nel Piano.
Quindi il PGAF nella Premessa riporta in maniera precisa quelli che
sono alcuni degli obiettivi fondamentali:
1) la tutela della piante monumentali e della
porzione ricadente nel SIC di Archiforo (di alto pregio ambientale e
paesaggistico);
2) la necessità di persone specializzate (laureati
in Scienze Forestali) che garantiscano l’applicazione delle indicazioni
riportate nel PGAF al fine di evitare interventi non consoni con la tutela delle
emergenze ambientali del territorio considerato.
In maniera più specifica a pag. 31 del PGAF le “Norme particolari per
la gestione” riportano quanto segue:
Gli alberi monumentali di maggiori dimensioni (> 80cm),
anche di cattiva forma, sono di alto pregio estetico, e per questo devono
essere esclusi dal taglio (art. 23 P.M.P.F, art. 9 del Regolamento del Parco).
Un importante aspetto da chiarire riguarda l’approvazione del PGAF da
parte degli organi regionali competenti. Un PGAF prima di essere applicato deve
essere approvato secondo la vigente legislazione regionale in campo ambientale
e forestale affinché le indicazioni in esso contenute diventino prescrizioni. A
questo punto è lecito domandarsi secondo quali prescrizioni ha operato il
tecnico incaricato? E come ha potuto seguire le prescrizioni contenute nel PGAF
(sempre nel caso in cui le avesse lette) in maniera cosi errata?
Gli autori del piano hanno esplicitamente vietato il taglio di alberi
di abete bianco di dimensioni >80 cm (sia chiaro che questo non significa
che tutti gli alberi sotto tale soglia possano essere inclusi al taglio).
Non è mia intenzione processare
le decisioni del professionista (per questo ci sono gli organi competenti) ma in
questo caso qualcosa, sicuramente, non è andato per il verso giusto.
Evidentemente né l’attuale Sindaco di Serra San Bruno né il tecnico
incaricato dell’intervento hanno avuto il tempo di aggiornarsi sugli iter legislativi da seguire né tantomeno
hanno letto e compreso le chiare prescrizioni (non approvate…) del
PGAF che fanno esplicito riferimento a tutta la normativa vigente Regionale, Nazionale
ed Europea in campo forestale ed ambientale.
Ritengo sia utile approfondire in questa sede l’importanza del
controllo. Gli interventi di martellata devono essere approvati prima di
procedere all’utilizzazione. Visto che non sono a conoscenza se l’intervento
fosse stato approvato o meno credo sia fondamentale capire chi ha seguito l’iter
di approvazione e soprattutto se l’intervento fosse stato approvato. In questo
caso potrebbero aprirsi interrogativi ben più ampi ma fuorvianti in
questa sede.
Sperando di aver contribuito a chiarire gli aspetti contenuti nel PGAF
vorrei lanciare un messaggio ai giovani forestali e studenti in Scienze
Forestali.
La gestione forestale pone le sue basi su complesse ma meravigliose fondamenta
scientifiche quali l’ecologia forestale, la selvicoltura, la botanica forestale,
l’economia, la meccanizzazione, la topografia solo per citarne alcune. Il metodo
dell’improvvisazione va sostituito con quello dello studio e dell’aggiornamento
costante accostati alla pratica in bosco che, a mio avviso, rappresentano gli
aspetti fondamentali per eccellere (in tutti gli ambiti professionali). I nuovi
professionisti (dottori forestali) hanno bisogno oggi più che mai di queste qualità.
Per citare una frase di un noto magistrato “in questi tempi è opportuno essere
più book e meno face”.
“… il piano prescrive
ma gli esecutori ignorano.”
Marcello Principe
(Ispettore Forestale, Serra San Bruno VV)
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