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PIANI FORESTALI

Il Piano di Gestione e Assestamento Forestale: opportunità per enti pubblici e privati

Questa pagina è stata realizzata con lo scopo di fornire informazioni di base riguardo ad un importante aspetto ancora poco sfruttato in Calabria la: Gestione Forestale Sostenibile.
La gestione delle foreste fornisce in molte altre realtà nazionali ed europee servizi ambientali, sociali ed economici significativi per la società.
Essa è una fonte di reddito per Enti pubblici e privati e fornisce servizi e privilegi alla società. Queste sono le motivazioni principali per cui è necessario in questo periodo storico una gestione oculata e sostenibile delle risorse forestali che rappresentano una risorsa rinnovabile.
La Calabria è una delle Regioni con maggiore superficie forestale la cui gestione può offrire numerose opportunità di lavoro e di reddito.

Attualmente il principale strumento di gestione disponibile è il
PIANO DI GESTIONE E ASSESTAMENTO FORESTALE (PGAF)

di cui verranno messi in luce i seguenti aspetti:
- Aspetti giuridici
- Cos’è il Piano di Gestione e Assestamento Forestale
- A cosa serve il Piano di Gestione e Assestamento Forestale
- Opportunità per gli Enti pubblici e privati

Aspetti giuridici: la Leggere Forestale Regionale
La legge di riferimento è la L.R. n. 45 del 12/10/2012 "Gestione, tutela e valorizzazione del patrimonio forestale regionale" di cui riporto parte dell'Art. 7 (Piani di Gestione e Assestamento Forestale):
  • 4) "...il piano di gestione forestale è obbligatorio per tutte le proprietà pubbliche e per quelle private con superficie forestale maggiore o uguale 100 ettari, anche prevedendo forme di incentivazione alla gestione associata."
  • 5) "...la pianificazione dei boschi e dei pascoli di proprietà privata superiore a 50 ettari ed inferiore a 100 ettari deve attuarsi... attraverso piani poliennali di taglio."
PGAF = Piano di Gestione e Assestamento Forestale; PUF = Progetti di Utilizzazione Forestale; PPT = Piano Polienale di Taglio.

Cos'è il PGAF
Il Piano di Gestione e Assestamento Forestale (PGAF) è un documento tecnico a validità pluriennale (10-20 anni) con il quale vengono definiti gli obiettivi che si vogliono perseguire nel medio periodo, gli orientamenti di gestione e le operazioni dettagliate per realizzare tali scopi.
Comporta una divisione funzionale della foresta (compartimentazione) che costituisce l’ossatura su cui si articolano la programmazione e l’esecuzione degli interventi.

Questo strumento di pianificazione dell’azienda forestale (pubblica e/o privata) è realizzato da professionisti iscritti all'albo dei Dottori agronomi e forestali.
Il PGAF deve essere coerente con gli obiettivi e le prescrizioni contenute nella pianificazione dei livelli superiori, di tipo forestale (Piano Forestale Regionale, Regolamento forestale, Piano Forestale Comprensoriale) o meno (Piano Territoriale di coordinamento, Piani di gestione delle aree protette o dei siti Natura 2000, Piano di Assetto Idrogeologico, ecc.).
Il PGAF non è assoggettato a valutazione di impatto ambientale (VIA) o di valutazione di impatto strategica (VAS) a norma del D.L. 152/2006 e del Regolamento regionale 6 novembre 2009, n. 16 eccetto per le parti ricadenti all'interno della Rete Natura 2000 per le quali è prevista la Valutazione d’Incidenza.

Riassumendo il PGAF rappresenta uno strumento di Pianificazione e Gestione Sostenibile delle Risorse Forestali che consente di:


E quindi esaltare le caratteristiche di:
- bosco come risorsa produttiva;
- bosco come risorsa naturalistica e ambientale;
- bosco come risorsa storica e paesaggistica;
- bosco come risorsa turistica e ricreativa;
- bosco come risorsa sociale;
- bosco come elemento per la mitigazione degli effetti legati ai cambiamenti climatici.

Cos'è il PGAF: gli elaborati
Il PGAF ed i PPT devono contenere tutte le informazioni riguardo alla Gestione Forestale Sostenibile per perseguire gli obiettivi prefissati.
Essi sono composti da una relazione tecnica e da una serie di elaborati (allegati, cartografia) che consentono di poter stabilire quali sono gli interventi nel periodo di validità.
Essi devono tenere conto delle emergenze del territorio nel rispetto delle popolazioni locali.
Se ricadenti in aree protette devono fornire le indicazioni di gestione sostenibile in linea con la legislazione in materia di aree protette Comunitaria e Nazionale.

Opportunità e prospettive per gli Enti pubblici e privati

Opportunità: la Certificazione Forestale
Attesta la Gestione Forestale Sostenibile dell’Azienda secondo standards.
Ammette l'uso di un marchio che serve ad evidenziare il rispetto dei requisiti dettati dalle norme e a differenziare il prodotto sul mercato. Rappresenta una Certificazione Ambientale.
Con la certificazione le aziende (Enti pubblici e privati) si impegnano a:
1) rispettare sempre le norme e le leggi vigenti (si tratta di uno strumento volontario con il quale l’azienda fissa obiettivi più restrittivi);
2) impegnarsi pubblicamente di fronte alla collettività per la tutela dell’ambiente;
3) operare secondo un piano di gestione e programmazione di lungo periodo;
4) investire in infrastrutture e risorse umane.
La certificazione forestale serve quindi a promuovere una Gestione Forestale Sostenibile dei boschi mentre per le imprese che la conseguono è un utile strumento di marketing e un'opportunità di ufficializzare il loro impegno verso l'ambiente.
E’ importante peraltro evidenziare che, se il prodotto legnoso è realizzato con legname e da imprese locali, la sua certificazione contribuisce a valorizzare le risorse e l’economia del territorio

Opportunità: il Mercato dei Crediti di Carbonio
Il mercato si fonda su due tipologie: mercato regolamentato e mercato volontario.
Si accede al mercato attraverso progetti forestali mirati alla compensazione di emissioni ed allo stoccaggio di carbonio.
Il calcolo delle emissioni assorbite avviene seguendo le metodologie internazionali stabilite dal Protocollo di Kyoto.

Scarfò F, Mercurio R, (2009).
Carbon credit accounting: the model CO2FIX v. 3.1 applied to a beech stand under Forest Management in southern Italy.
Il calcolo dei crediti di carbonio: il modello CO"FIX v. 3.1 applicato ad una faggeta sotto Forest management nel Sud Italia. Forest@ 6: 215-228.


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