LiDAR è l'acronimo di Light Detection And Ranging ovvero una modalità di rilevo del territorio che si basa sulla tecnologia Laser.
Su un aereo munito di sofisticati sensori di posizionamento GPS, una piattaforma inerziale (IMU) ed un computer viene installata una sistema di emissione raggi laser. Di questi raggi emessi (pulse) è possibile misurare il tempo di ritorno (return) una volta che questi hanno incontrato un ostacolo ed ogni impulso viene georiferito nello spazio tramite una coppia di coordinate. Il risultato è una nuvola di punti georiferiti a diverse distanza dal sistema che li ha generati. Conoscendo la posizione è l'altezza del punto di genesi è possibile utilizzare la nuvola di punti per creare una superficie 3D molto precisa (fino a 60 punti per metro quadro).
Inoltre i raggi laser, a differenza della luce nel caso delle ortofoto, riescono a penetrare la copertura vegetale per cui i ritorni possono essere di intensità diversa e quindi è possibile disporre di più informazioni a diverse altezze dal suolo in base la tipo di vegetazione; questo consente di poter costruire il DSM o Digital Surface Model (Modello Digitale dell Superficie) con una precisione molto elevata.
Dall'elaborazione della nuvola dei punti è possibile ottenere il "primo ritorno" (first) e "l'ultimo ritorno" (last) che ci consentono di ottenere importanti informazioni sulla superficie terrestre.
La principale applicazione dei dati LiDAR è quella di poter costruire accurati:
- DTM Digital Terrain Model (Modello Digitale del Terreno) corrisponde al first return;
- DSM Digital Surface Model (Modello Digitale dell Superficie) corrisponde al last return;
- struttura della vegetazione (ritorni intermedi fra il primo e l'ultimo);
- ortofoto particolari (LiDAR intensity).
I dati LiDAR trovano molteplici altre applicazioni in campo ambientale fra cui la determinazione della struttura della vegetazione, la viabilità, ecc..
I dati LiDAR sono consultabili per le regioni italiane tramite il servizio WMS del Ministero dell'Ambiente con una risoluzione 2x2 m per le zone costiere ed 1x1 m per il restante territorio.
Su un aereo munito di sofisticati sensori di posizionamento GPS, una piattaforma inerziale (IMU) ed un computer viene installata una sistema di emissione raggi laser. Di questi raggi emessi (pulse) è possibile misurare il tempo di ritorno (return) una volta che questi hanno incontrato un ostacolo ed ogni impulso viene georiferito nello spazio tramite una coppia di coordinate. Il risultato è una nuvola di punti georiferiti a diverse distanza dal sistema che li ha generati. Conoscendo la posizione è l'altezza del punto di genesi è possibile utilizzare la nuvola di punti per creare una superficie 3D molto precisa (fino a 60 punti per metro quadro).
Inoltre i raggi laser, a differenza della luce nel caso delle ortofoto, riescono a penetrare la copertura vegetale per cui i ritorni possono essere di intensità diversa e quindi è possibile disporre di più informazioni a diverse altezze dal suolo in base la tipo di vegetazione; questo consente di poter costruire il DSM o Digital Surface Model (Modello Digitale dell Superficie) con una precisione molto elevata.
Dall'elaborazione della nuvola dei punti è possibile ottenere il "primo ritorno" (first) e "l'ultimo ritorno" (last) che ci consentono di ottenere importanti informazioni sulla superficie terrestre.
Differenza fra DTM e DSM. |
La principale applicazione dei dati LiDAR è quella di poter costruire accurati:
- DTM Digital Terrain Model (Modello Digitale del Terreno) corrisponde al first return;
- DSM Digital Surface Model (Modello Digitale dell Superficie) corrisponde al last return;
- struttura della vegetazione (ritorni intermedi fra il primo e l'ultimo);
- ortofoto particolari (LiDAR intensity).
I dati LiDAR trovano molteplici altre applicazioni in campo ambientale fra cui la determinazione della struttura della vegetazione, la viabilità, ecc..
Esempio di differenti dati LiDAR cosultabili dal servizio WMS del Ministero dell'Ambiente. |
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