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Andamento della popolazione mondiale: un problema?

Il numero di abitanti di un pianeta tecnicamente e scientificamente è un indicatore.
Gli indicatori sono utilizzati per valutare lo stato di un sistema.
Gli indicatori ci danno delle informazioni se ad esempio un parametro di un sistema è nel range ottimale oppure no.
La presenza di colesterolo nel sangue è normale ma se supera un certo valore, una soglia, questo  può causare dei problemi.



Del corpo umano disponiamo, grazie alla ricerca scientifica, di una grande quantità di informazioni significative circa lo stato pessimo/ottimale che ci consentono di monitorare lo stato di salute generale al fine di poter pianificare delle azioni correttive.

Queste informazioni sono generiche e frammentarie per esempio a livello globale.
Chi potrebbe rispondere al seguente quesito?

Qual'è il numero minimo e massimo di abitanti del pianeta terra perchè questo possa assolvere le funzioni principali di fornire risorse e condizioni climatiche ottimali per lo sviluppo e la perpetuazione della vita?

Egoisticamente il quesito potrebbe diventare...

Qual'è il numero minimo e massimo di abitanti del pianeta terra perchè questo possa assolvere le funzioni principali di fornire risorse e condizioni climatiche ottimali per lo sviluppo e la perpetuazione della specie umana?

Ottenere una risposta certa non è facile (almeno per me) ma se qualcuno lo sa non esiti a commentare.
Possiamo però analizzare, ad esempio, l'andamento della popolazione mondiale negli ultimi 50 anni perché è questo il periodo di cui disponiamo dati abbastanza certi.

POPOLAZIONE MONDIALE NEL 1960
Questo è il grafico dell'andamento della popolazione mondiale nel periodo 1960-2015.
Commentare il grafico ci da informazioni interessanti per fare considerazioni di natura ecologico/ambientale e forse anche sanitaria.


Prima considerazione
L'uomo ci ha messo 399.999.950 anni trecentontonovantanovemilioni - novecentonovantanovemila - novecentocinquanta anni per raggiungere il numero di 3 MILIARDI di individui.

Seconda considerazione
L'uomo ci ha messo 50 anni cinquanta anni per raddoppiare e oltrepassare i 7 MILIARDI di individui.

Queste due considerazioni consentono di aprire già un dibattito.

In natura l'aumento improvviso ed "incontrollato" del numero di individui a cui non segue un proporzionale aumento delle risorse è causa di gravi problemi: genetici, alimentari, comportamentali ecc.
Scrivo "incontrollato" perchè ci tengo a precisare che l'aumento del numero di individui della specie umana non segue quelle che sono le regole dettate dalla natura.

Cosa voglio dire?

Sono stati fatti studi scientifici sulle popolazioni animali (ricordate che l'uomo è pur sempre un animale) che hanno dimostrato che all'aumentare del numero di individui di una specie ed alla conseguente diminuzione delle risorse aumentava la mortalità (indicatore) della specie stessa per cause varie: malattie, fame, lotte per contendersi il cibo, ecc..
La mortalità diminuiva quando il numero di individui raggiungeva una valore di equilibrio con l'ambiente in cui essi si erano sviluppati.

L'uomo si differenzia dalle specie animali in cattività e non segue quelle che sono le "regole della natura" fondamentalmente per questi aspetti:
- non deve procacciare il cibo e lo può produce anche sinteticamente e contro natura (più di quanto se ne potrebbe);
- ha la possibilità di curarsi allungando la vita e facendo accrescere il bisogno di risorse della popolazione;
- può spostarsi da un continente all'altro utilizzando "risorse e spazi alrui";
- non produce solo materiale biologico come escrementi e urine ma produce innumerevoli sostanze di differente natura con proprietà tossiche, inquinanti, cancerogene (anche la produzione di medicinali prevede la produzione di rifiuti inquinanti...);
- ha la capacità di influenzare le componenti che determinano il clima del pianeta;
- ha la capacità di influenzare la capacità di autoregolazione degli ecosistemi.

La capacità di autoregolazione degli ecosistemi è una cosa molto interessante ed ancora inspiegata. ma è grazie ad essa che gli ecosistemi sono, o meglio erano, in equilibrio in modo tale che non ci siano scompensi (equilibrio preda-predatore-malattia-risorse ecc.).

Ma continuiamo e valutiamo un'altro aspetto legato all'andamento della popolazione mondiale.

LA RUSSIA E' LA NAZIONE PIU' GRANDE DEL MONDO
Con i suoi 17 MILIONI di km quadrati è praticamente gigantesca.
Questo ci dicono i numeri ma i numeri dicono anche che la popolazione della Russia è pari a:
- 140 MILIONI di individui (centoquarantamilioni).

Se vi sembrano tanti date uno sguardo alla tabella sotto e tenete a mente che "i numeri non mentono ma la gente mente con i numeri" (FS).


Pare che l'India sia 6 volte più piccola della Russia ma in essa vivono 8.5 volte il numero di individui rispetto alla Russia.
Secondo quello che abbiamo detto prima dovremmo chiederci se in India:
- hanno abbastanza cibo?
- possono curarsi tutti allo stesso modo? o almeno come in Russia?
- se tutti producono spazzatura quanta spazzatura in più dovrebbero smaltire? e se tutti producessero sostanza chimiche inquinanti?
- chissà se hanno già influenzato la capacità di autoregolazione del loro ecosistema?

MONACO E MACAO SONO GLI STATI A PIU' ALTA DENSITA' DI INDIVIDUI
Ebbene si, funziona cosi, la popolazione mondiale ha una densità. data dal rapporto fra il numero di individui e la superficie. La densità ha dei pregi e dei difetti.
In natura alte densità provocano dei sintomi sugli individui per esempio: inbreed genetico (scarsa diversità genetica), minore disponibilità di risorse, scarsa crescita, malformazioni, aumento delle patologie, minore resilienza, ecc..
Basse densità in casi estremi potrebbero portare a fenomeni di isolamento e di morte.
Diciamo che gli estremi non vanno bene in entrambi i casi ma in natura la densità è bilanciata dai meccanismi di autoregolazione dell'ecosistema.


Riguardo al fattore densità e tornando all'India dovremmo chiederci:
- la popolazione cresce bene?
- gli individui presentano patologie inusuali?
- gli individui presentano patologie legate al corredo genetico?
- l'India deve importare cibo?

Ed infine non per ultimo il quesito è: ma l'India quanto può resistere con questa densità?

Le riposte a questi quesiti purtroppo non vengono e non verranno mai divulgate per oggi motivazioni politico-economiche. Si perché sul pianeta terra i fattori che determinano l'abbondanza e la distribuzione degli individui sono di natura politico-economica.
Questo è un problema.

EMIGRAZIONE O FUGA?
Gli individui sul pianeta terra emigrano o scappano da qualcosa?
Se vi è capitato di stare nella metropolitana schiacciati come alici sotto sale avrete pensato di scendere il prima possibile ed andare via per svariati motivi: possibilità di contagio di malattie infettive, odore sgradevole o più in generale:

bisogno di migliorare la propria condizione causato da un disagio dovuto incomparablemente a due fattori la densità e la mancanza di spazio e di risorse.

In questo modo lo spostamento di individui sul pianeta terra può essere determinato anche dalla densità.

SPAZIO E RISORSE SONO FINITI
Lo spazio inteso come area utile per poter compiere il ciclo vitale degli individui ovvero nutrirsi-crescere-riprodursi-morire è un fattore finito, ovvero che non disponiamo a nostro piacimento, ovvero non è infinito.

Le risorse naturali, intese come tutte le sostanze, le forme di energia che possono essere trasformate e valorizzate al fine di dare un contributo significativo all'evoluzione degli individui dette anche materie prime, anche se rinnovabili, rappresentano un fattore finito, ovvero che non disponiamo a nostro piacimento, ovvero non sono infinite.

Precedentemente abbiamo parlato di spazio perché i confini di uno Stato determinano uno spazio finito (scaling) e determinano le risorse perché uno stato deve produrre le materie prime necessarie al sostentamento degli individui che si sviluppano al suo interno.

IL NUMERO DI INDIVIDUI ED IL LORO ANDAMENTO
Dopo queste considerazioni è arrivato di arrivare al dunque.
Gli scienziati amano valutare i fenomeni tramite l'uso di scenari. Anche a me anche se non sono uno scienziato.
Da quanto detto fino ad ora:
- spazio e risorse sono finiti (hanno un limite);
- il numero di individui può determinare la saturazione di uno spazio e la diminuzione delle risorse.

E allora... entrino gli scenari.

Scenario 1 - Aumento repentino del numero di individui
Questa condizione determina un repentino aumento di bisogno di spazio e risorse che chiaramente essendo risorse e spazio finiti finiranno o subiranno delle modifiche tali da non consentire lo sviluppo degli individui.
Questa situazione può determinare problemi generando:
- conflitti;
- emigrazione (quando possibile... estinzione in casi estremi);
- aumento della probabilità di contagi di malattie infettive;
- malformazioni genetiche degli individui;
- ecc..
In sintesi una diminuzione della resilienza ovvero della capacità di una specie di resistere ad un disturbo e quindi una diminuzione della capacità di adattamento.
La condizione di aumento di fragilità degli individui può essere sfruttata da altri organismi viventi come ad esempio i predatori.
Se ci fate caso la leonessa non attacca la gazzella in salute ma quella che presenta problemi, quella debole. Inoltre è bene tenere a mente che i virus sono i predatori più spietati che la natura abbia mai prodotto.

Scenario 2 - Stabilità del numero di individui
Questa condizione si verifica in natura tramite i meccanismi di autoregolazione e senza azioni esterne. Le azioni esterne distorcono la realtà riguardo alla reale disponibilità di spazio e risorse. L'uomo ha la capacità di distorcere la realtà mediante:
- l'uso della genetica per la produzione di materie prima in agricoltura;
- l'uso della meccanica per l'estrazione di materie prime che causano scompensi al bilancio climatico (radiativo per esattezza) del pianeta Terra;
- l'uso della medicina (anche se brutto dirlo) per la regolazione della mortalità, in questo senso aumentando l'età media della popolazione dovuta a pratiche mediche porta un maggiore numero di individui a rischio ed aumenta il numero di individui in età avanzata.
Per questo dal punto di vista della specie umana la stabilità è un concetto difficile da definire.
La stabilità in natura è ben rappresentata dalle foreste vergini.
L'instabilità dalle foreste coltivate.

Scenario 3 - Diminuzione del numero di individui
Questa condizione può essere determinata da:
- un evento climatico (cicloni, tsunami, ecc), epidemico (malattie), geologico (terremoti, ecc.), extraterrestre (asteroide, ecc.);
- la diminuzione delle risorse disponibili;
- la diminuzione dello spazio disponibile.
La diminuzione porta in genere ad una fase di compensazione. Se la popolazione diminuisce vuol dire che qualcosa non va per il verso giusto.
La diminuzione non è sempre un aspetto negativo anzi entro certi limiti fa parte dei fenomeni di autoregolazione.
In genere la diminuzione degli individui porta ad un aumento dello spazio e delle risorse.
Nel caso dell'uomo si potrebbero verificare fenomeni di miglioramento della qualità della vita legati per esempio alla diminuzione della produzione di inquinanti.

A questo puonto mi sembra chiaro dedurre che l'andamento della popolazione di un pianeta ha degli effetti sugli individui.
Valutare gli effetti e prevederli rappresenta un fattore che può determinare la vita o la morte.

Adesso è possibile tornare al quesito iniziale:

qual'è il numero o range (massimo, minimo) riferito all'andamento della popolazione che determina lo status di salute del nostro pianeta?

Questo è quello che si chiedono gli scienziati e credo sia uno dei più ardui quesiti della storia in quanto è legato all'abbondanza ed alla distribuzione della specie umana sul pianeta Terra.

Francesco Scarfò

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