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I dati di mortalità del COVID-19 ed il loro confronto: cosa ci dicono?



Dai dati ufficiali, ad oggi (10 marzo 2020), si evince che il COVID-19 ha infettato lo 0.002% della popolazione mondiale mentre ne ha ucciso lo 0.00006%.
Cosa vorranno dire queste percentuali?

Fonte OSM elaborazione Scarfò F.

Si tratta di un numero significativamente piccolo, ovvero, i morti sono pochi, ma veramente pochi.
Nel 2015 la malaria ha fatto 430 000 morti (quattrocentotrentamila) (WHO).

LA ZANZARA QUELLA CHE SCHIACCIAMO CON UN DITO 
La zanzara (vettore di diffusione anche della malaria) attualmente è molto più letale del COVID-19 e nel 2015 si stima abbia causato circa 400 000 000 di morti (quattrocentomilioni) colpendo principalmente i bambini, ovvero, tutto il contrario di quello che al momento sembra per il COVID-19 che causa un’alta mortalità delle persone in età avanzata.

Fonte WHO elaborazione Scarfò F.

Dai numeri della tabella si possono fare delle considerazioni su cosa è più “pericoloso” sul pianeta Terra.
La zanzara è il primo essere vivente causa di morte in quanto trasmette molte malattie gravi quali la malaria, la dengue, la zika, ecc.
Ma anche gli incidenti d'auto non scherzano e la SARS in confronto è uno scherzetto.

PANDEMIA
Ma allora perché l’OMS dichiara la pandemia a causa del COVID-19?

Me lo sono chiesto e credo che riguardo a questo ci siano cose che ancora non ci è dato sapere. Le brutte notizie in Italia vengono date col contagocce come l'aumento delle tasse: poco alla volta.

Innanzi tutto, un fatto strano, è quello di studi scientifici pubblicati e poi ritirati sull'argomento della trasmissibilità. E' trapelato che questo virus ha una caratteristica inconsueta, ovvero riesce ad infettare nella fase di incubazione quando l'individuo ospite non presenta nessun sintomo ma anche dopo che l'individuo è guarito.
Si tratterebbe di una cosa a dir poco "geniale" da un punto di vista biologico ma "gravissima" per gli organismi ospiti del virus: gli uomini in questo caso.

Ma tralasciamo le supposizioni riguardo la trasmissibilità. Le supposizioni non portano a nulla se non ad aumentare la confusione.

La cosa che invece mi ha lasciato perplesso è l’abbondanza e la distribuzione dei  morti e dei contagiati registrati nel mondo. Prendiamo come esempio la Cambogia.


Dai dati ufficiali disponibili risulta che la Cambogia, in cui la presenza cinese è massiccia, presenta:
3 contagi confermati;
- 1 guarito;
- 0 morti.
A questo punto più che perplesso mi sento preso in giro:
1) perché conosco la Cambogia e seguo gli avvenimenti politici;
2) sono stato a Sihanoukville (Cambogia) dove si parla praticamente cinese e non esistono insegne in inglese;
3) le condizioni di vita della Cambogia rappresentano l’ideale per il proliferarsi di un virus;
4) le coste della Cambodia sono attualmente territorio di espansione cinese;
5) nel 2019 il governo cambogiano ha dovuto espellere molti cinesi per motivi di ordine pubblico.

Questi Cambogiani o sono stati bravissimi o non hanno idea di cosa sia il COVID-19.

IN EUROPA
Poi mi sono posto la stessa domanda per gli altri stati Europei ed ho pensato ad una cosa che ha radici popolari, un concetto di strada che nasconde una sconcertante verità.

Dal mio punto di vista la saggezza popolare ha ben poco di scientifico, si basa sull'osservazione, sulla pratica per cui si dice che “la pratica supera la grammatica” ovvero che, nella vita, la pratica supera la teoria.

Ma tornando al discorso del numero di individui infettati dal COVID-19 la saggezza popolare dice anche che "le feci più le mescoli e più puzzano" e "chi cerca trova...".
E vi assicuro è cosi, visto che mi sono ritrovato a contare gli escrementi di bovini ed altri animali per valutare la pressione (intesa come disturbo) su una specie arborea protetta (Abies alba Miller) nel Parco Regionale Naturale delle Serre in Calabria.

Ecco allora spiegato il motivo per cui probabilmente in Italia abbiamo avuto questa esplosione di casi dichiarati rispetto ai nostri vicini.

MA ALLORA COSA DICONO I DATI DI MORTALITÀ
Il tasso di mortalità è un indicatore molto importante per capire l'aggressività della malattia e per poter pianificare azioni al fine di combattere le cause stesse della mortalità.
Attualmente ritengo che i dati disponibili siano falsati a livello globale.
In questo caso mi sento di dire che i dati disponibili non ci consentono di fare alcun tipo di considerazione razionale perché essi stessi hanno dei problemi.
E' un po come la storia della modellistica in campo scientifico: un modello è tanto più affidabile quanto più sono numerosi e reali  i dati di input (i modelli per la previsione del clima e quindi del meteo ne sono un esempio).
Al momento c'è qualcosa che non va e questo è dovuto probabilmente a verità e situazioni che scopriremo nel futuro prossimo ma che per adesso non ci è dato sapere.
Nel mio precedente articolo (leggi qui) scrissi "i numeri non mentono mai ma la gente mente con i numeri".

E questo è forse un caso in cui le gente ci sta mentendo con i numeri.

Francesco Scarfò

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